Antonio Alessi - © 2003-2010 The Watch Publisher | |||||
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![]() le modalità necessarie ed essenziali e quelle “facoltative”. Semplificando per ora il problema all´area interna al cerchio che definiremo primario, cioè contenente i soli triangoli, i criteri basilari per la costruzione dello S.Y. si possono riassumere in pochi punti fondamentali:
Delle qualità facoltative parleremo dopo aver chiarito svariate premesse. il primo metodoTornando al metodo di Patrick Flanagan, premessa l´acquisizione del triangolo Yon (piramide) - per costruire il quale egli deve ricorrere ad un metodo disposto ad hoc, ben diverso dal nostro, ma con ugual esito - la prima domanda riguarda la forma del secondo triangolo, lo Yin.il triangolo Yin 3:4:5Qua P. Flanagan, da buon matematico propone una soluzione di grande interesse, poiché tiene conto ed associa le due “meraviglie” della geometria, ricorrendo al triangolo “pitagorico” definito dai rapporti tra i lati di 3, 4 e 5 e raddoppiandolo simmetricamente in modo da ottenere un figura i cui lati sono proporzionati a 6 di base, 4 di altezza e quindi 5 per ogni lato.le due basi estremeIl successivo passaggio prevede la scelta dell´altezza delle due basi estreme e qua in particolare si diversifica: egli le definisce ad un'altezza corrispondente a metà della base del triangolo che le contiene;delineato così un triangolo interno allo Yon, procederà poi a definire la linea di base centrale tramite gli incroci delle diagonali del trapezio da questo ricavato con i due lati del suo opposto, dai quali tutto il resto discende automaticamente. Il risultato è armonioso e visibile nella finestra a lato e decisamente più equilibrato di quello proposto da da G. Huet con pari dovizia di dettagli (sotto); l´errore è riprodotto dall´immagine PDF in dimensione naturale (sn.) e al massimo ingrandimento (ds.) con Acrobat 5.5. Cliccando l´immagine si apre il PDF che può essere esaminato in ogni dettaglio. Questa mia versione, tra le prime ottenute con un profilo abbastanza simile, è esente da errore. il secondo metodoil triangolo Yin 3,4 o ZodiacaleLo chiamo così per pura associazione di idee: esso deriva tuttavia dalla relazione con il cerchio di Triangolo e Quadrato, che ben si adatta ai due numeri la cui moltiplicazione anche simbolica genera appunto la suddivisione Zodiacale.Le qualità contrapposte nel binomio Yôn[g]/Yin, vuoi Spirito e Materia, Tempo e Spazio, energia e massa etc. etc., comportano un principio statico il cui sviluppo è sul piano orizzontale ed orientato alla triplicità delle quattro direzioni (2×2×3) (nozione ben nota in Astrologia in riferimento alla Triplicità e Quadruplicità nello Zodiaco) ed uno dinamico, verticale e di natura pentagonale, di cui la G. Piramide offre un esempio significativo (al suo interno il tempo sembra scomparire e le sostanze non degradano; inoltre è ormai noto come un varco interdimensionale di cui si servivano gli iniziati). Dunque il simbolo Yin ben si confà alla combinazione dei due valori geometrici; dalla combinazione di 3 e di 4 ripartizioni del cerchio (fig. 1) si può tentare di dedurre il livello di presenza della primaria figura Yin (fig. 2). In questo caso ciò avviene intersecando il cerchio con la linea che unisce i punti d'incontro del triangolo e quadrato inscritti, linea che diverrà la base del Triangolo Yin.
Tralasciamo a piè pari l´ampia gamma di presunti rivelatori del metodo ultimo, che trattano lo S.Y. a livello di un puzzle o di un cartone animato e producono sotto le insegne più folcloristiche delle figure instabili, o che non si reggono in piedi per gli svarioni, visibili persino su tracce di spessore notevole o addirittura capovolte.
Un sito esperto che offre i suoi modelli in vendita (sriyantraresearch.com) descrive un metodo che fa uso del triangolo zodiacale, anche se poi propone una propria soluzione differente per requisiti e prerequisiti, uno dei quali è appunto il triangolo equilatero; ad aggiungere difficoltà a tutto l´insieme, se mai ce ne fosse bisogno, pone come ottimali i criteri di concentricità e concorrenza di alcuni punti di riferimento, che dovrebbero costituire la massima sfida per chiunque.
Tornando al metodo che invece esemplifica in dettaglio, le distanze delle basi estreme sono stabilite sul cerchio stesso con corde d'arco uguali al suo raggio, a partire dai vertici di ciascuna base dei due triangoli maggiori; indica poi l´uso di diagonali interne per posizionare la base centrale.
le figure “classiche”Ho poi ricostruito la figura basata sull´accurata relazione «Sri Yantra Geometry» dello studioso Gérard Huet, che ama definirla “classica”. Mi riesce difficile seguire quale sia la fonte da accreditare poiché, come egli stesso descrive con perizia di dettagli, assistiamo ad una notevole serie di improvvisazioni nella documentazione pregressa di tali simboli e della loro presenza nella cultura tantrica orientale, giustificata dal semplice fatto che in mancanza di informazioni “reali” e fondate ciascun autore ha fatto del suo meglio per stabilire una collocazione plausibile di un'icona che con tutta probabilità sfuggiva di mano; infine non corrisponde a quella del tempio Indiano di Sringeri.Comunque sia egli parla di equazioni ma non produce che indicazioni frammentarie; creare equazione equivale a creare un percorso finito ed esente da contraddizioni; non importa quanto si sia portati alla matematica più che non alla logica; che poi in fondo è la stessa cosa. Al contrario, fare incetta di parziali pseudo-equazioni indipendenti non può condurre che a dei conflitti, nel migliore dei casi alla mancanza di un riscontro globale; ed è quel che accade. Riproducendo le coordinate fornite in codice PostScript dall´autore stesso, ho inserito la figura risultante in una finestra della dimensione standard di THEORY (2736 pt.), onde effettuare il test con proporzioni coerenti; inoltre scalandola fino a 20 ingrandimenti, riducendo lo spessore delle linee fino a renderlo adatto ad un controllo effettivo di precisione; quindi a 100 ingrandimenti per agevolarne la lettura. Anche in questo, come in altri casi che vedremo, l´errore appare al di sotto del massimo zoom di Acrobat ed anche se a prima vista non si notano, va tenuto presente che i 20 ingrandimenti di un quadrato di 560 punti fanno 11.200 punti, contro i 16 milioni da me adottati per lo sviluppo di THEORY! comunque l´evidenza è indiscutibile e più che sufficente a mostrare che anche questa figura non è il risultato di un calcolo globale, ossia di una vera equazione - che dato l'errore non sussiste - ma deriva dall´accostamento di successivi tentativi di messa a punto affatto empirici; e non è geometricamente perfetta; né può esserlo sotto il profilo energetico. Il codice PDF è stato aperto appositamente all´ingrandimento su più pagine. L´immagine in sé è piuttosto disequilibrata, ove i due triangoli inferiori interni si sviluppano con un'ampiezza inversa dal centro in fuori e le aree dei sei triangoli adiacenti al cerchio sono sensibilmente sbilanciate tra loro e mal distribuite. Inoltre, a dispetto di un pregevole lavoro di definizione PostScript dei profili dei Petali, la loro disposizione è inversa quanto ai due anelli che li ospitano, dei quali il più ampio dovrebbe essere quello interno e non il contrario, anche per naturali ragioni plastiche; infine i cerchi avvolgenti sono 4 ma i perimetri della cornice 3 e secondo la raffigurazione dell´Oregon, ne manca uno. Dunque non la definirei delle migliori. ![]() È interessante lo stile sobrio e genuino dell´antichità, nonché l´assenza delle volute rettangolari, intervenute in tempi più recenti ad enfatizzare le quattro porte, che qui vediamo al naturale e a quanto pare molto vicine ad una fonte d'ispirazione non corrente. La soluzione essenzialmente simbolica adottata per raffigurare le cerchie dei petali influenzerà probabilmente tutta la produzione futura, riducendoli a due semplici anelli di uguale ampiezza. il programma per i testLe immagini di questo sito, in parte accessibili anche nel formato vettoriale, PDF sono prodotte dal mio applicativo THEORY il quale, per i suoi scopi intrinseci, genera diagrammi sulla base di 16 cerchi calcolati in espansione aurea a partire dal raggio di 1 pixel (descrizione in finestra).Immagini esibite da altri autori in PDF come perfette - qualità a parte - sono basate su linee di tale spessore da coprire qualsiasi affermazione. Un sito della Vasati Company dichiara addirittura di avere ricostruito "con precisione l´esatta geometria dello S.Y." in linea con l´originale (originale??) e di avergli attribuito colori sinergici; ma ce lo fa a mala pena intravvvedere; in compenso sostiene che una figura di tre centimetri assomma più potere energetico di una piramide di due metri, riferendolo in un ebook scaricabile ad una certa mescolanza tra energia spaziale e piano karmico (!!).
Ho poi cercato di integrare a questi presupposti alcuni dei concetti che stavano maturando intensamente, ottenendo figure talvolta più armoniose, ma sempre con errori intrinseci. Quanto ad altri siti e forum che ne parlano ( a tutto il 2018), sono talmente arroccati nei loro circoli di presunta sapienza, da non consentirti l'accesso come libero ricercatore (www.researchgate.net/post/Is_there_a_standard_mathematical_proof_for_the_Sri_Yantra | www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3336567/), o da ignorare/censurare le tue segnalazioni, abbastanza compromettenti da scavalcare la tradizione in scena (www.wisdomlib.org/login.html#go | alumni.cse.ucsc.edu/~mikel/sriyantra/sriyantra.html), tutti compiacendosi di citare solo le loro fonti 'accreditate', portatrici di spiegazioni di parte, condite dalle più variegate ideazioni che spaziano dal corpo umano ai pianeti del sistema solare, teorizzazioni palesemente in gara per superarsi l'un l'altra - e soluzioni bitmap visibilmente sbagliate, che basterebbe un minimo di zoom per smascherare… e invece si preferisce divulgarle come materiale scientifico.
Non posso non riferirne, poiché mi chiedo per quanto tempo dovranno ancora reggere. A dire il vero, vedo spesso campioni che personalmente mi vergognerei a pubblicare, con o senza il mio nome accanto… per di più riferentisi a quello che i loro stessi autori definiscono il più alto simbolo della Creazione, matrice di Geometria Sacra! Un risvolto con pretese scientifiche! 21 Marzo 2021Fin dall'inizio della mia ricerca non ho fatto che analizzare e riprodurre degli errori di progettazione, ma solo per i casi di pochi valenti studiosi, sulla cui serietà di impegno e buona fede non nutrivo dubbi. Con il dilatarsi del Web si sono poi moltiplicate le prove più negligenti, spesso prive di rispetto se non volte ad oltraggiare questo simbolo sublime per oscuri ma non incomprensibili motivi, e non me ne sono più curato.Quasi tutte le immagini accumulate senza discernimento dai motori di ricerca sono generalmente e visibilmente errate, realizzate solo in formati minimali, dove i pixel possono ingannare l'occhio con maggiore facilità, ma basta un po' di zoom per rivelare gli errori più grossolani. I più interessati sanno che le immagini prodotte sono approssimate e contengono almeno un errore, ma fanno in modo che questo si veda il meno possibile. Qualora poi apparissero abbastanza corrette e non si rappresenti il metodo di tracciamento delle stesse nella massima risoluzione possibile, rimane solo la domanda da dove siano stato copiate. Emerge un solo caso di tracciato derivato dall'applicazione di formule matematiche integrate, a firma C. S. Rao presso Indian Journal od History of Science 1998. ed è lo schema a cui i più impegnati venditori di gadgets e teorie si rifanno… vantando poi un proprio metodo di tracciamento ideale. Nel migliore dei tipi che detto studio propone, lo schema è comunque limitato, poiché non comprende né sviluppa lo yantra nella sua completezza armonica ed aurea – non considera la possibilità di un numero illimitato di modelli esatti, ma si produce piuttosto nella definizione di una figura curva o parzialmente sferica, virtuosismi che non mostrano alcuna attinenza con il simbolo, che non ha carattere tridimensionale, se non la necessità di spingersi oltre il convenzionale –. La sua struttura dei petali sembra soddisfare, per una felice intuizione, la proporzione aurea della prima cerchia di petali; ma non ne coglie l'importanza della seconda, che fuoriesce dal 6º campo aureo (tratteggi rossi – il 5º in oro alla base dei petali), limitandosi a
![]() Altri sporadici tentativi poggiano sulla sua analisi matematica con formulazioni di non facile applicabilità, laddove Alexy Pavlovich Kulaichev (Biology Faculty of Moscow University - 1984) nel suo accurato studio evidenzia dubbi sull'affidabilità di suddivisioni schematiche fisse e la possibilità di giungere ad un modello esente da errrori. ![]() Benché si possano contare sulle dita delle mani, non mancano studi di soluzioni del tutto disarmoniche, fino a distorcerne l'intimo equilibrio, che non rispettano nemmeno l'insegnamento del tempio di Sringeri, pur di superare in proprio una sfida geometrica; sfida che il progetto THEORY ha risolto consentendo a tutti di costruire con eleganza un modello perfetto e pure rispondente a parametri soggettivi, senza obbligare a chissà quali calcoli e strategie costruttive. Fermo restando per tutti il limite di precisione numerica, che può non consentire l'esattezza delle intersezioni a grandi dimensioni, anche questo implicitamente risolto da THEORY che elabora in base a qualsiasi numero di cifre decimali.
È doloroso dirlo e notarlo, ancora più farlo notare; nondimeno il mio commento – accessibile in PDF (in atttesa di ‘moderazione’) cliccando l'immagine – è stato rapidamente rimosso dal sito in cui era stato postato, benché l'autore dell'articolo a sua volta manifesti qualche dubbio… Ed ecco l´Uovo, al quale forse ero stato diretto, senza rendermene conto. ![]()
È la volta del simbolo definito Golden Egg [of the Vedic Stupa], ossia abbastanza liberamente Uovo Aureo, e non posso non osservare che detta attrribuzione di aureo vanta solo il triangolo, ma non l´applicazione del cerchio con il diametro alla sua base, né di quello con centro al suo vertice; né tali cerchi stanno tra loro in proporzione aurea (come non ne hanno i due cerchi derivati in tratteggio, dei quali sfugge la funzione).
Vediamo infatti come nasce e cosa ci riserva il veritiero impianto aureo del triangolo, che l´autore della figura soprastante se non altro definisce 'Egiziano'.
La 2ª figura introduce poi un terzo cerchio che non è in rapporto aureo con il triangolo, né con il cerchio alla sua base (del quale non è evidente la funzione). Il risultato, pur nel rispetto di una certa tradizione figurativa, per quanto attiene la realtà dell´uovo lo si può definire comunque non reale. Rilevato l'errore nel modello di uovo cosmico, attribuito ai Veda o meno che sia, ho ricercato e potuto ricostruire il modello ideale, in quanto basato sulle vere proprietà del Triangolo Aureo. Le cose si disvelano con estrema facilità e naturalezza, percorrendo l´impianto virtuale – oserei dire vitale – del Grande Triangolo Aureo che, posizionato all´interno del cerchio che lo contiene – come nel cuore dello Sri yantra e non fuori come accade nelle due simulazioni – ![]() Non rimane che estendere le due metà, superiore ed inferiore del cerchio esterno, scalandole fino ai nuovi limiti ossia tangenti ai due cerchi traslati, per ottenere un perfetto profilo di uovo ideale.
Magari c'è di che riscontrare la mappa di tutta la volta celeste, ma quanto sarà adatto un punto di vista terrestre? Senza considerare che, mentre ci adoperiamo per inquadrare ciò che si vede, lo S.Y. esprime tutt'altri piani, che i nostri occhi o strumenti non possono vedere. Allo stesso tempo sono convinto che le leggi che lo S.Y. rappresenta si estendano fino alle infinitesime espressioni di energia esistenti, poiché uno è il Principio che regola la macchina cosmica, “così in alto come in basso”, come insegna la Tavola di Smeraldo.
Chiarito il panorama, lo Yantra lo abbiamo di fronte, indifferente ai nostri auto-inganni e non rimane che [cercare di] andare avanti e riaffrontarlo. | |||||
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![]() Altro che equazioni e figure sicure! è un continuo stendere i binari di una ferrovia partendo da degli estremi presi a caso sperando che alla fine, grazie a qualche scambio, si incontrino alla perfezione. Il paragone può apparire banale, ma introduce in un certo senso al numero d'oro quale spunto iniziale della ricerca che mi accingo ad esporre: è il solo che consenta a due valori estremi di incontrarsi allo stesso punto proporzionale, uno incrementandosi e l´altro riducendosi; con il solo ostacolo di riuscire a definirlo. I cerchi aurei segnano il confine tra dimensioni in quanto delimitano momenti di convergenza nonché di conversione tra ogni termine e l´inizo del successivo, garantendo la non soluzione di continuità tra un'onda e l´altra. Il valore finale, se esiste, non è e non sarà mai scrivibile né definibile per intero - direi anzi che intero non è proprio il termine adatto - il che gli frutta la carica di irrazionalità e lo stesso vale probabilmente per lo S.Y.; ma modifica una sola delle infinite cifre che lo compongono e non funzionerà più. È un mistero su cui riflettere attentamente. La spirale stessa non va intesa a sua volta come una progressione lineare a senso unico - sia pure in entrambe le direzioni introversa o estroversa - ma come una manifestazione ricorsiva della ciclicità in evoluzione, in cui il moto ondoso (ovverosia di andata e ritorno) è espresso dalla dilatazione contrapposta delle anse nelle quattro direzioni. È questo un concetto che mi riesce ancora difficile estrinsecare, ma che si fa sempre più lampante, meditando sulle profonde implicazioni di questo simbolo. Vedremo come, contando su questo, ho praticamente colpito il centro, nel bersaglio di formulare uno S.Y. esatto, anche se in seguito ne rimetterò in discussione la validità semantica, almeno su un piano bidimensionale.
L´aspetto critico forse più scontato è quello di partire dalla fine del percorso con la pretesa di stabilire tutti i termini. Certo occorrono misure di riferimento per poter procedere e qualche autore le chiama scelte; ma le definirei piuttosto incognite dal momento che si tratta di predisporre un percorso sensato e soprattutto esente da contraddizioni: per quanto vasta possa essere la gamma di diagrammi geometricamente plausibili quella di disegni erratici è ancora più estesa. Si debbono definire due basi ossia i triangoli maggiori, poi altre due, gli estremi ed infine l´ultima, centrale; un processo che pur variando da un autore all´altro, parte dalla periferia e si volge verso l´interno, facendo ricorso a diagonali ed altri fattori intervenuti; ma le diagonali sono tracciabili soltanto dopo le figure che le ospitano, perciò sono come prefissate il che rende il percorso davvero a senso unico, ma alla rovescio: che l´U. C. abbia seguito un tal genere di criterio?
A monte di numeri ed equazioni, Il problema insiste nel modo di procedere e la tendenza che emerge è quella pedissequa di riga e compasso. Ma fino a che punto il concetto è valido? a mio parere riconduce ad una logica piatta, un pragmatismo certo non olistico, che non può contenere e soddisfare lo S.Y., perlomeno nell´accesso alle fondamenta - cioè nella fase dedicata a comprendere - poiché a posteriori tutto più essere riconducibile a riga e compasso.
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Partire dal centro è un'idea che continuava a far pressione fino a compiere il passo definitivo; e a questo punto ho meditato un procedimento di natura astratta, che mi limiterò a spiegare nella sua applicazione (descrizione in finestra), senza addentrarmi nelle fondamenta; sfiora l´immagine per alternare la vista dei nodi ai numeri di sequenza, a fondo nero e i tratteggi; sfiorando la finestra a lato per lo scorrimento, sarà possibile mantenere la figura sotto osservazione.
Tra le sagome ottenute con i precedenti tentativi notavo una distinta tendenza dei due diversi triangoli Yin: mentre il triangolo di tipo dodecagonale tendeva a profili più estroversi, come dire più Yin, a sviluppo orizzontale, quello di proporzioni 3:4:5, la cui base è leggermente più discosta dall´asse centrale articolava una figura più compatta, contenuta, a dinamica verticale per seguire il concetto più Yon; queste caratteristiche, che denotano per prime la “personalità” e l´espressività di ogni diagramma, si rilevano anzitutto dalle quattro aree dei triangoli periferici laterali, cioè quelli più esterni che non toccano il cerchio. In particolare il triangolo alto dei quattro si estende maggiormente verso la circonferenza a spese di quello sottostante, che ne esce ridotto, mentre i due triangoli inferiori risultano più bilanciati, di dimensioni molto simili. Nell´altra figura succede il contrario: i due alti sono bilanciati e quello inferiore si presenta più sacrificato da un guadagno variabile di quello soprastante. Nell´insieme, la figura basata sul triangolo pitagorico può apparire più bilanciata, ma uno schiacciamento delle due fasce superiore ed inferiore comporta un'inversione di ampiezze nella sequenza dei triangoli che si succedono lungo l´asse centrale verso i poli, che personalmente non trovo gradevole; nella figura in alto tale successione è più consona.
Questa osservazione vuole introdurre l´inatteso: le dunque figure sviluppate con il metodo introdotto sopra presentano entrambe carattere estroverso piuttosto accentuato, come si può vedere in finestra a lato.
Occorreva di nuovo un'ispirazione e non ha tardato. | |||||
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![]() Aggiustamenti ad opera di THEORY hanno rettificato la cifra a livelli infinitesimali: sopra al 19° ingrandimento dal programma e con la lente del mouse il valore, giunto a 0.33529888 accennava a generare un incrocio di 1 pixel più in alto, ma i calcoli dimostrano che i decimali proseguono con 0.335298903 e con essi ho fissato la ragguardevole coda di 24 cifre, avvicinando l´approssimazione allo zero effettivo. Per conseguire la precisione voluta, l´altezza è stata quindi variata con un fattore per la terza parte aggiunta (sull´asse y, a salire dal centro), non di 0.3 (ossia 0.333…) ma per la più completa esattezza di: 0.3352989035518774589566231506, equivalente allo 0.0014741% dell´altezza globale del triangolo di 1821.34868340 punti o unità; meno di un millesimo e mezzo di differenza rispetto alla simbolica ratio di quattro terzi, da non confondersi in ogni caso con un fattore di approssimazione, trattandosi semplicemente dell´esatto parametro richiesto, conseguibile come risultato unico della relativa equazione. Pertanto rimarcherò questo modello di triangolo 333, accostandone la sigla a quelle usate occasionalmente come 3×4 e 3:4:5. È più di quanto basta: con strumentazioni più avanzate si potranno anche superare in coda limiti impensabili, ma il procedimento resta invariato ed immutabile: una sequenza logica di operazioni basate su presupposti aurei, che genera una figura con una ritmica tutta propria; finalmente le premesse di un'equazione vera. D'altra parte credo proprio che per uno S.Y. perfetto valga lo stesso principio che regola i numeri irrazionali: impossibile trovarne la coda numerica definitiva, per cui l´unica possibile garanzia di perfezione risiede nel soddisfare il criterio di un'equazione univoca. Tanto per dare un'idea della possibile incidenza della precisione di calcolo, un esempio di divergenza numerica nel calcolare il valore dei 4÷3, la prima ottenuta sommando al raggio la sua terza parte (R+R/3), la seconda moltiplicandolo per 4/3 (R×4/3): 4/3 radius : 1818.667644183247809873063958 4/3 radius : 1818.667644183247809873063956 L´ultima cifra risulta addirittura approssimata al di là o al di qua del valore 7, nel quale almeno una delle due soluzione dovrebbe rientrare d'ufficio. Tuttavia, come ho premesso, la precisione del calcolo è comunque seconda all´autonomia del procedimento; se da un lato premesse assurde apriranno nello schema divergenze insanabili, dall´altro la rettifica di figure arbitrarie è [oggi] possibile, dando luogo alla combinazione di infinite forme ed espressioni; ma resta il fatto che tale rettifica squalifica quelle premesse metodologiche basate su parametri derivati appunto da riga e compasso, che in tale caso non hanno più ragione di essere. Allora tanto vale stabilire le cifre di riferimento di una qualsiasi mappa (purché comprovate) per poi tracciarla; ma senza argomentare o vantare metodi incongruenti.
L´intera figura con i dettagli ho preferito renderla nel file PDF, assai più completo e significativo (un clic sulla figura soprastante la apre, ma può essere scaricata in uno zip compresso). Vi si legge lo Yantra completo di cornice e petali frutto di una prima stilizzazione, di cui darò cenno, sia in profilo che a campo pieno in colore dorato. Una riproduzione dei cerchi aurei introduce poi alla pagina finale contenente il solo profilo centrale a tutto campo, per disporre del massimo dettaglio; naturalmente nel PDF, come in ogni normale programma, lo spessore delle linee aumenta in proporzione alla vista, pertanto questo accorgimento applicato ad una finestra nativa di 2736 punti in quadrato, per consentirne l´esame al massimo ingrandimento richiede linee talmente sottili (di 0.01 pt.) da non essere quasi visibili in apertura. ![]() Si intravvedono sullo sfondo per un confronto sia il punto di intersezione dell´ipotetico triangolo 3×4 o zodiacale (arancio), dato appunto dall´incrocio di triangolo e quadrato iscritti con un vertice in comune; sia l´intera figura del triangolo 3:4:5 o Pitagorico (verde), sia il triangolo 333 (porpora, vertice cerchiato), la cui proiezione dà luogo all´intersezione chiave già descritta. Per preservare la corretta visione, questi poligoni sono tracciati in colori ancora più tenui insieme ai cerchi aurei di riferimento ed infine alla spirale aurea. Il riquadro copre 2736 pt. per lato. La sua 4ª pagina invece riporta la sequenza di nove cerchi in progressione aurea il cui speciale tratteggio ha dato adito, con certe versioni di Acrobat, ad un suggestivo effetto di pulsazione abbastanza percettibile per il refresh a tutto video; basta zumarla al centro poco a poco fino al massimo consentito… Un ultimo progetto con la spirale aurea lo rende in modo più persistente, quasi fosse animato dalla propria luminosità radiosa. È molto istruttivo seguire in prossimità delle intersezioni le sorti del triangolo 3:4:5, che così poco si discosta dal nostro effettivo, ma che già da solo porta a risultati tanto diversi.
Se poi non bastasse, l´algoritmo che sviluppa questo diagramma, sebbene in una versione non interattiva rispetto alle ultime, permette di mettere ai raggi lo schema fino ai 16-20 milioni di pixels. Non deve servire ad altro in quanto l´impianto nasce da una formula unica e, che piaccia o meno, non modificabile; ma è disponibile per chi non si accontenta. Per altre creazioni potrà disporre della procedura più avanzata, ovviamente interattiva. Da ora in avanti si potrà finalmente parlare di precisione matematica senza mezze misure. meditazione ed emozioniLe innumerevoli espressioni dello S.Y., a dispetto di uno schema apparentemente uguale a se stesso, smuovono emozioni e stati di coscienza subliminali in chi le contempla, che emergono con forza crescente con l´esercizio. Possono fare bene o meno bene, in base all´equilibrio ed all´armonia che contengono e dispiegano e quando sono ben fatte - secondo il mio parere - si caricano di energia propria prima ancora di specifiche attribuzioni rituali.
Va però compreso che l´aspetto di uno S.Y. può dipendere in qualche modo dall´operatore, cioè chi lo medita, poiché la mente lo riadatta a come lo vuol vedere, a ciò che desidera che rappresenti e si adegua a sua volta inconsapevolmente a determinati equilibri (o squilibri) dell´impianto; ma quando le figure diventano più d'una il processo si capovolge e la mente di chi guarda è la sola a subire, poiché le forme si esprimono e contrappongono manifestando ciascuna tutta la sua forza e nient'altro che quella. ![]() Il primo ha uno Yin 3× 4, con una sequenza di sviluppo dimostrata nel PDF (si apre cliccando la figura); il secondo ha uno Yin 3:4:5 e compare nell´ultima pagina, raffrontabile al precedente. Per entrambi la base superiore dista dal cerchio quanto il diametro del 5° cerchio aureo; la seconda figura è eleaborata da parametri prefissati, perciò risulta imperfetta, ma si vede solo al sesto ingrandimento da programma (raggio di 20.000 pt.); il PDF lo visualizza solo al massimo zoom, ma a stento dato l´ispessimento delle righe. Avevo finalmente ottenuto uno S.Y. privo di errori, da sostituire ai precedenti nelle mie pubblicazioni (PDF: 2.7 Mb); vedevo confermate certe supposizioni matematiche che avevo applicate allo Shri Yantra con esito sorprendente; c'era di che brindare… avrei potuto annunciare un risultato senza precedenti e fermarmi qua; e… e invece? ![]() |
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